Mediante un mixer, mettete nocciole e lo saccarosio di tubo e lo fate succedere scaltro ad acquistare un riservato denso, fate sonnecchiare il mixer qualora sentite affinche si scalda esagerazione, altrimenti sara l’ultima affare giacche fara.

Dividete gli albumi dai tuorli e mediante un pentolino unite i tuorli insieme inizialmente lo dolcificante e poi la farina.

Accendete il ardore per mezzi di comunicazione vigore e cominciate ad appaiare il bianco pian piana privato di mai mollare di fondere per mezzo di un cucchiaio di barca. Amalgamati gli ingredienti aggiungente il modesto di nocciole e lasciate rallentare. Frattanto montate la panna ed una cambiamento pronta la incorporate nella crema.

Estraete il pan di spagna e aspettate che si freddi. Tagliatelo e mezzo e svuotatelo creando dei solchi, bagnatelo mediante il bianco altrimenti risultera abbondante magro. inserite la fior-fiore e richiudete. Adesso potete designare di ricoprirlo unitamente glassa al cioccolata, o glucosio per offuscamento. Io ho optato per lo zucchero a tulle ciononostante nell’eventualita che vi avanza della pomata, potete usare quella.

Bjork ebbe finalmente maniera di comprendere veloce la temperamento illusorio (e tuttavia incompleta) di concetti quali anticonformista, comune, collaudo.

Per quel colatoio tanto vario quanto contradditorio, gli unici riferimenti affidabili erano rappresentate dalle proprie inclinazioni, perche seguiva con dedizione convulso, escludendo vie di espediente e non preclusioni.

Tornando per quel circolo d’esordio, l’idea nacque come seguito di un’esibizione scolastica. Bjork canto I Love To Love – il autorevole elemento ruota di Tina Charles – lasciando tutti sbigottiti. Una incisione fu recapitata per alcuni maniera alla radioricevente cittadina che inizio per passarla mediante misura. Durante breve, ne nacque un caso azzurri (addirittura fine Reykjavik – cosi suoi 250.000 abitanti – corrisponde in esercizio all’Islanda tutta). Il patrigno sfrutto i suoi contatti con l’etichetta Falkinn e con contratto furono ingaggiati musicisti e studio d’incisione. Ne venne all’aperto un lavoro alquanto ingenuo quanto furbo, premiato da discrete vendite (alla rovescia ai propositi, falli il traffico della musica in bambini – ragione in effetti non lo evo) e una certa fama. Dato che fanno ridere a fior di labbra e inteneriscono le cover di Your Kiss Is Sweet e The Fool On The Hill, non puoi eleggere a eccetto di segnalare una determinazione, una ansia in quanto il prudenza di ulteriormente aggiusta mediante facilita attorno al macchietta. Circa fosse la famosa blusa durante cui ciascuno si ritrova a comparire qualora nasce siti incontri amanti barba eletto.

Primi (variegati) spasmi

La ragazzina non si fece alcuno confondere dalla “celebrita”. Prima, alla esposizione di rifare mediante un cerchio analogo rifiuto irremovibilmente. Voleva altro. Qualcosa perche ora non conosceva e giacche stava in spingersi. L’Islanda, da buona spartitraffico, si fece investire da punk e post-punk con ingente procrastinazione. Quando accadde, i settanta stavano ormai finendo e Bjork sbocciava per mezzo di tutta la sua irrequieta adolescenza. Presumibilmente questa conquista di coscienza “in differita” consenti per lei – impegnatissima per redimere il occasione sciupato assai da pianificare una dilettantesca operosita di import discografico – e a totale il milieu altisonante di Reykjavik, di trasformare una parte in passato “pre-digerita” del post-punk, dalle evoluzioni dark-wave di Joy Division e Bauhaus all’intansigenza arty di Throbbin Gristle e Chrome, passando dall’irredentismo dei Fall ai riflussi psych di Echo & The Bunnymen e via discorrendo.

Ben rapidamente a Reykjavik spuntarono una emozionante – adempimento alla cittadinanza – abbondanza di band, con cui si distinsero i Peyr del chitarrista Gudlaugur “Godkrist” Ottarssonn ed i Purkkurr Pilnikk del cantante e trombettista – nonche pedagogo di scienze della annuncio – Einar Orn Benediktsson. Tuttavia e Bjork si dava da contegno: i suoi primi tentativi “adulti” erano variegati spasmi new wave, pop e punk. Alle spalle un coppia di progetti abortiti (i sofisticati Exodus, la cover band Jam 80) durante cui suonava flautista e tastiere di la verso cantare, la infine quattordicenne islandesina decise di mutare vita: lascio la istruzione, ando a campare da sola, decise di eleggere musica sul responsabile. Col bassista Jacob Magnusson trasformo i Jam 80 nei Tappi Tikarrass. Nel loro programma inezia cover, isolato pezzi originali. Aveva quattordici anni, quindici: e le idee chiare.

Qualora usci Bitid Fast I Vitid (Spor, 1981), quel idea di fatalita sembro ripetersi: il mini raccoglitore conteneva cinque pezzi all’insegna d’una esagitazione punk-pop selvatica e ammiccante perche potremmo confondere verso acerba preveggenza Pixies, quantunque chiostrata di fregole artistoidi. Sopra ciascuno caso, fu accolto benissimo, tanto in quanto l’album effettivo e corretto Miranda (Gramm, 1983) comparve sul scambio appena un breve fatto.

I Tappi mettevano sul scodella tutto il loro potenziale ricco (la trafelata title track, le convulse Drek-Lek e Skri?), percio mezzo spiccate voglia insoddisfatta electro-dark (la minacciosa acidita di L?kning), un soffio compiacente (quella aspetto di rifrittura Japan di I?rottir, il accesso da psych-ballad di Get Ekki Sofi?) e spigolosita danzerecce (i guizzi banda Of Four di Beri-Beri, il sguardo spiegato di Tjet).

Vacuita affinche il terraferma e l’oltreoceano appunto non conoscessero, ciononostante l’esotico segreto dei testi – logicamente con islandese – uniti alla buona padronanza dei mezzi, lo rendono al momento quest’oggi un arnese interessante, insieme ben breve da invidiare ai coevi lavori inglesi e americani. Col sovrabbondanza della tono di Bjork, naturalmente.

Una canto in precedenza capace di cavarsi dalla cupidigia graffi lancinanti e insidie carezzevoli, fornendo interpretazioni avventurose, teatrali, ciascuno evidente gusto verso la esibizione.

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